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Vespa, pizza, torre di Pisa: molti modi per evocare icone senza tempo, bandoli imprescindibili nella matassa della “italianità”.
E quando si dice “carta”, in Italia, si dice Fabriano. Dal 1264.

Mitica, Medioevo, Made in Italy

Carta, una parola che indica un viaggio. Un viaggio che comincia lontano, in Asia, sulla Via della Seta, transita per Samarcanda e sbarca a Fabriano, dove nuovi artigiani sfilacciano, macerano, estraggono cellulosa dagli stracci.

Ed è qui che nasce la carta in fibra di cotone, intuizione geniale per il Medioevo, tutta Made in Italy.
Ed è qui, a Fabriano, che si parla polifonico. Appena nata, la carta fabrianese è già icona. Gli occhi di tutto il mondo si puntano su una piccola cittadina del centro Italia, dove le arti si uniscono, per diventare ancora più forti.

Filigrana

Disegno, scritta o figura che appare guardando un foglio in controluce. Invenzione d’eccellenza dei Maestri Cartai di Fabriano, dal XIII secolo è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Applicata come marca di fabbrica delle botteghe artigiane e, più tardi, come elemento di sicurezza anti-contraffazione.

Gelatina animale

Gelatina ricavata dalla bollitura della pelle animale, soprattutto dei conigli. Utilizzata come base per la collatura della carta, il processo di impermeabilizzazione dei fogli al fine di renderli non porosi all’inchiostro, segna l’inizio dell’uso della carta per documenti ufficiali grazie al maggiore potere schermante.

Pila a magli multipli

Tradizionale strumento per la produzione di carta a mano. Originariamente a maglio singolo, la presenza di più braccia sulla stessa macchina permette di assegnare a ognuna funzioni diverse, aumentando così qualità e quantità della produzione: “disgrossare”, “raffinare”, “affiorare”.